Durante i cinque anni di studio sistematico dei minerali di origine fumarolica presenti sull’isola di Vulcano, in Sicilia, nell’ambito di una convenzione stipulata tra la sezione napoletana con l’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e il Dipartimento di Chimica Strutturale e Stereochimica Inorganica dell’Università degli studi di Milano, sono stati identificati ben diciotto nuove specie mineralogiche.
Ma c’è di più, un buon numero di queste è al momento esclusivo dell’isola, in quanto non rinvenuto in nessun altro posto al mondo e attualmente è documentata sull’isola la presenza di oltre cento specie mineralogiche. Com’è possibile una scoperta del genere? Si spiega abbastanza facilmente pensando che in passato, lo studio della chimica dei minerali avveniva con metodologie di analisi laboriose, oggi, la moderna strumentazione di analisi ha permesso, negli ultimi venti anni, di portare il numero delle nuove specie mineralogiche da 2000 a 4700.
In particolare la scoperta di nuove specie di minerali sull’isola di Vulcano è avvenuta grazie a strumentazioni sofisticate, utilizzando ad esempio un microscopio elettronico a scansione (SEM) con analizzatore (EDS) per valutare la composizione chimica, un diffrattometro a raggi-X per polveri e per cristallo singolo, ormai strumenti indispensabili per lo studio della struttura dei minerali.
Le ricerche mineralogiche sull’Isola di Vulcano sono state pubblicate dall’AMI – Associazione Micromineralogica Italiana, in un volume dal titolo: “Vulcano – tre secoli di storia” ed uno degli scienziati, Massimo Russo dell’INGV, coinvolto nella pubblicazione, sarà presente alla trentatreesima Mostra di Minerali, Fossili e Conchiglie, il prossimo 10 e 11 dicembre presso l’ Ergife Palace Hotel a Roma.
Lui assieme a Italo Campostrini, Carlo Maria Gramaccioli e Francesco De Martin dell’Università di Milano, sono il team di studiosi che ha scoperto le diciotto specie di minerali, scoperta che è stata sottomessa e approvata da una Commissione dell’International Mineralogical Association (IMA), composta di mineralogisti di tutto il mondo, che funge da organismo di controllo all’approvazione di nuovi minerali.